Per la Pasqua 2021 la storica azienda del torrone Di Iorio lancia la sua colomba Made in Irpinia



Anna e Federico Di Iorio foto di Annibale Discepolo 


C’è anche una colomba all made in Irpinia che volteggia nel cielo della prossima  Pasqua 2021, purtroppo diversa, <ma che ci auguriamo ed auguriamo, possa portare una ventata di speranza ed ottimismo per un futuro roseo che auspichiamo sia a medio raggio>. Lo afferma, sincero, Federico Di Iorio, laurea in ingegneria, in stand by in un cassetto per far posto alla passione di famiglia che dura oramai da sette generazioni e che lo vede con la sorella Anna, ovviamente guidati con la passione di un ragazzino dei papà Vincenzo, nella storica attività iniziata nel 1750 a Dentecane. La premiata Federico Di Iorio, infatti s’è aggiudicata la medaglia d’argento al Campionato Miglior Colomba d’Italia 2021, organizzato dalla Fipgc, nella categoria Colomba innovativa (l’oro è andato a Salvatore Albanesi, il bronzo al Gran Caffè dei fratelli Romano di Solofra) presentando la sua Otto Cereali.  <Una grande felicità, condita inizialmente da incredulità>,  racconta Federico alle prese con altri suoi gioielli nel nuovo show room e stabilimento  in via delle Industrie a Pietradefusi, macchina operativa dello storico locale che ancora insiste lungo la discesa di Dentecane che racconta la storia e la tradizione del torrone con altre note aziende quali Garofalo, Nardone, Di Iorio. <Non avevo mai voluto partecipare a a nessun tipo di concorso, senza pregiudizi, né preconcetti di sorta, però, un po' per curiosità e soprattutto spinto da un caro amico fuori da questo mondo, Annibale Sepe, compare di cresima di mio figlio Francesco, alla fine ho ceduto, convinto anche dai nomi di esperti italiani di pasticceria che componevano la giuria tecnica. Ed allora, come richiesto dal regolamento, ho consegnato direttamente nella sede del concorso che quest’anno s’è celebrato a Villa Campolieto ad Ercolano, aderendo alle modalità di partecipazione ed adesione acquisite su fb, due colombe accompagnate da una scheda tecnica ed una di presentazione. Ho guardato tra ciò che produciamo come lievitati ed essendo il concorso dedicato ad essi, visto che si poteva partecipare con due categorie: Colomba classica e innovativa, ho optato per la seconda, essendo un appassionato di questo nuovo lievitato, dal gusto appunto nuovo ed innovativo. Ho consegnato direttamente le due colombe come richiesto, peccato che la kermesse, causa covid non si è potuta svolgere in presenza, ma  a consolarmi e pure a confortarmi, sono stati i nomi e la grande esperienza dei selezionatori (Matteo Cutolo, Roberto Lestani, Maurizio Santilli, Gianluca Cecere, Francesco Lastra, Domenico Lopatriello) scelti dalla federazione e provenienti da tutto il Paese che si sono sottoposti ad una maratona di due giorni, timonati dal presidente Matteo Cutolo. Il rimpianto è che non abbia potuto creare un minimo di rapporto di conoscenza con il gotha della pasticceria italiana,  però a lenire il mio rammarico è stata l’ennesima sorpresa allorchè il giorno della premiazione, un altro mio amico che smanetta sul web, cosa che non faccio mai, mi ha informato che la nostra colomba Otto cereali era stata premiata con l’argento. Che dire: siamo soddisfattissimi perché il riconoscimento premia l’impegno ed i sacrifici miei e della mia famiglia: è stato come ricevere un argento alle Olimpiadi, e poi da parte di una giuria di un principe dei concorsi, non uno di quelli che fanno chiacchere, volendo restare in tema di dolci>. La colomba vincitrice è differente dalle altre – spiega Federico Di Iorio - in quanto di non semplice realizzazione, considerando l’uso di otto tipi di cerali diversi: oltre alla farina di frumento, quella d’orzo, fiocchi di avena, sesamo, miglio, soia, semi di girasole, di papavero blu ei e della mia famiglia  semi di lino. Un lievitato decisamente impegnativo: ci troviamo a lavorare con farine diverse che creano una maglia glutinica molto più complessa e quindi è facile incorrere in errori durante la lievitazione, ecco perché occorre molta attenzione e pazienza. Per impreziosire il prodotto, abbiamo deciso di associarlo a delle gocce di cioccolato fondente ed anche qui abbiamo puntato ad una innovazione, aggiungendo anche pezzi di ananas. Confesso che non avevo scelto questa versione, ma quella con crema Mu i crema mu con latte di bufala, ma all’ultimo momento ci accorgemmo che non erano ammesse  a quella categoria colombe con le creme, tra i novi gusti della nostra produzione (pera e cioccolato, nocciole e cioccolato, strudel con mele ed uvetta, pandorata al pistacchio, la classica con arance Navel siciliane, frutti di bosco e zenzero, limone e cioccolato bianco) e tra guardando tra i gioielli di famiglia che dal 1750, attraversando set con papà Vincenzo che ci guida con la solita grande, irresistibile passione di un bambino,  te generazioni ed oggi  da me e mia sorella Anna, ho optato per questa. Il prodotto è sul mercato, le richieste, nonostante l’effetto Covid, per fortuna sono tante e ne siamo orgogliosi anche perchè lavoriamo con un lievito madre che risale ai primi anni 40 del Novecento e che, come si fa in panetteria, si tramanda da sempre, visto che  reminescenza nella mia famiglia, fino agli anni sessanta, abbiamo prodotto fatto anche il pane>.  Per la Pasqua abbiamo già un produzione una gamma molto ampia: dalle uova classiche di cioccolato, famoso quello extra fondente al 60% di cacao con scaglie di torrone classico alla mandorla, passando per i vari nocciolati (bianco, al latte e fondente), con cereali caramellati al cacao  (peso: da 200 grammi fino ai giganti da 12 chili), per poi passare alla folta gamma dei lievitati, ossia colombe e finire con le colombelle, realizzate con farina di mais e presentate nella confezione contadina che richiama alle popolazioni delle zone interne irpine e molisane dei prodotti a base di questo tipo di farina. Ovviamente come sempre, nello show room sono sempre presenti circa 22 tipi di torroncini differenti. 
Annibale Discepolo 

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