La celebrazione di un mito nato dallastraordinaria visione di Emilio Giugliano e sua moglie Ida





La celebrazione di un mito nato dallastraordinaria visione

di Emilio Giugliano e sua moglie Ida

 

Icona della cultura gastronomica napoletana nel mondopunto di riferimento delle star nazionali e internazionaliche arrivano in cittàrealtà pluripremiata – persino con ilLeone d’oro nell’ambito del Gran PremioInternazionale di Venezia – e iscritta nel registrospeciale dei marchi storici di interesse nazionale (dov’èpresente come prima e unica attività nel settore dellaristorazione)Mimì alla Ferroviaraccontato dalle piùprestigiose guide enogastronomiche italiane ed estere epersino dal The New York Times, festeggia i suoi 80 anniUna celebrazione importante, sostenuta dalleistituzioni con il patrocinio della Regione Campania e del Comune di Napoli e con la presenza dell’assessoreregionale al Turismo Felice Casucci e del Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi al taglio del nastrodell’exhibition “80 e li mostra. La storia1943/2023”con cui si apre l’anno celebrativoche sarà caratterizzatoda otto eventi culturali e enogastronomiciuno per ognidecade.

 La nascita e la crescita di Mimì alla Ferrovia, un sogno a cui ha lavorato con grande passione Emilio Giuglianoinsieme a sua moglie Idasono state raccontate daiprotagonisti di questa storia di successo, i cugini Michele senior e Michele junior Giugliano (seconda generazionedi Mimì), lo chef Salvatore Giugliano e la responsabilemarketing e comunicazione Ida Giugliano (figli dei due Michele e terza generazione di Mimì). Con loro, ilgiornalista Luciano Pignataro.

 

L’inaugurazione di Mimì alla Ferrovia è datata autunno1943. E in quel momento Emilio non è più solo nellarealizzazione del suo sognoC’è Idail grande amore della sua vita. Nell’ottobre 1943 sistemano l’insegnaRistorante Mimì alla Ferrovia e fanno lavorare nelristorante il nipote Michele, un ragazzino di 11 annicheinizia lavando i piatti in piedi su una cassetta della fruttaper arrivare al lavabo e provvedendo ogni giornoall’accensione del forno a carboneNegli anni Sessanta, a Michele ormai adultosi affianca il figlio di Emilio, Michelequindicenne che viene impiegato tra sala e cucina. I due Michele diventano i protagonisti dellaseconda generazione nella storia di MimìAccanto a loroc’è Idache senza il suo Emilio, è presente al ristorantedalla mattina presto a ora di pranzoDietro e dentro ilsuccesso di Mimì alla Ferrovia ci sono anche Gerardinae Florarispettivamente mogli di Michele senior e Michele juniorche hanno sempre sostenuto i loro maritiriconoscendone il grande sacrificioC’è ogni singolapersona dello staff di sala e cucina, che diventa famiglia e figura indispensabile (oggi come nel corso degli 80 anni di storia). C’è Emiliofiglio di Michele junior, che si occupadell’amministrazionec’è Idache sin da bambina vive questa grande magia, stringendo un legame molto forte con la nonna di cui le viene dato il nome; e c’è Salvatoreil primo chef della famiglia Giuglianoche è dietrol’ideazione, la progettazionel’elaborazione e la realizzazione dei piattiandando personalmente ai mercatidel Borgo Sant’Antonio Abate e Porta Nolana per la sceltadelle materie prime. Ad affiancare Salvatore in cucina c’èla cugina Daniela Emilio. Completa la squadrala pastry chef Carolina De Caprariis.

 

“80 E LI MOSTRA. LA STORIA, 1943/2023” E GLI EVENTI CELEBRATIVI

cura di Ida e Salvatore Giugliano, la permanente “80 e li mostra. La storia, 1943/2023” propone, negli spazi di Mimì alla Ferrovia80 Fotografie, riconoscimenti e preziosi cimeli. Viene ripercorsa, con un racconto per immagini, la vita della famiglia Giugliano, la sua storia coronata di sogni e di successi, i personaggi illustri che hanno varcato la soglia del celebre ristorante Mimì. Tempio consacrato della cucina partenopea, luogo iconico che, attraverso il riconoscimento del marchio storico, si proietta verso un futuro infinito per il tramite di Ida e Sasà, che oggi rappresentano la terza generazione. Sapientemente guidati dai rispettivi genitori, Michele senior e Michele junior, cugini omonimi, che di quel visionario e intraprendente Emilio hanno saputo custodire, preservare e tramandare quella felice intuizione, che dal 1943 oggi, tutti, conoscono con il nome di Mimì alla FerroviaAlla realizzazione della mostra hanno lavoratoil team di Emmemedia Agency; l’architetto Pietro Belli, che ha curato il layout; il team di Pio della Volpe(allestimento); il fotografo Roberto della Noce(ottimizzazione materiale fotografico di archivio)-

 

Con la mostra si apre l’anno celebrativonel corso del quale saranno proposti otto eventiuno per ogni decade. Saranno presentati il docufilm con la colonna sonora di Davide “Tropico” Petrella; il catalogo “80 e li mostra. La storia, 1943/2023”pubblicato da Iemme Edizioniilmerchandising celebrativo “Mimì 80”; il lancio del vino “Mimì 80”la doggy bag “Mimì 80”una box per la sostenibilità e l’antispreco e anche per godere della cucinadi Mimì a casaCi sarà il Premio Mimì assegnato agliallievi della scuola di cucina dell’associazione Monellitra i fornelli Onlusnata da un’idea decuoco Luca Pipolo e depasticciere Ciro Ferrantinoche lavora con iragazzi dell’Istituto Penale Minorile di NisidaPer la chiusura dell’anno, in programma, una grande festa“Amici di Mimì” con chef stellati ai fornelli.

 

PERSONE E PERSONAGGI CELEBRI

La storia di Mimì alla Ferrovia è stata costruita nelrispetto della volontà di Emilio di 

offrire a chiunque entri i sapori migliori che si possanomettere in un piatto e  l’accoglienza più calda che si possalasciare nell’animo, come si legge in una lettera lasciataai posteri. questa volontà si uniscono ldoti di grandeintrattenitore con un un talento naturale nell’accoglienzagli ospiti di Michele senior. La vera forza di Mimì sono ilegami di amicizia che la famiglia Giugliano riesce a instauraresono i ragazzi che tornano raccontando di esserci stati per la prima volta con il nonno o con il papàda bambini; sono le persone che vivono all’estero e ognivolta che tornano a Napoli pranzano e cenano da Mimìperchè respirano l’aria familiare di casa.

 

Questo grande amore, questa grande passioneil grandesenso di famiglia e di accoglienza, la cura per il cibo e ilbuon vino (Lettere e Gragnanoportati da Emilio, sin dal primo momento, dalle sue terre) rendono Mimì allaFerrovia un luogo unicoche viene scoperto e amato da grandi personaggi del mondo dello sport, dello spettacolodel giornalismodella politica. Impossibile nominarli tutti, ma volendo fare una carrellata sugli 80 anni di Mimì allaFerroviaecco tra i clienti abituali Diego Armando Maradona, il primo presidente della repubblica italianaEnrico De NicolaGianni AgnelliTotò (che quasi dopoogni spettacolo cena da Mimì), Eduardo e Peppino De Filippo poi, in ordine sparso, Federico Fellini, Luciano De Crescenzo, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Thomas Harris, Luca Cordero di Montezemolo, Lapo e John Elkann, Edwige Fenech,Enzo Biagi, Michael Schumacher, Jean Todt,Giancarlo Fisichella, Christian De Sica, Giancarlo Giannini, Lucio Dalla, Peppino Di Capri, Gianni Morandi, Pooh, Paolo Villaggio, Sabrina Ferilli,MamhoodLaura PausiniYul Brynner, Bud Spencer,Giulio AndreottiCarlo Azeglio CiampiSilvioBerlusconi, Bono Vox, Robert De Niro, Sting, Tony ServilloCesare CremoniniMalika Ayane, Sergio Castellitto, Bon Jovi, Coez, CanculttaKate Perry, Ken Follett.

 

I PIATTI ICONICI

Il peperone ‘mbuttunato di Mimì alla Ferrovia è leggenda. A sua maestà il peperone ‘mbuttunatosiuniscono altri piatti molto amati dagli ospiti: taco bao con genovese e mayo alle alici di cetaraalici ripieneprovolazucchine alla scapece e mayo al wasabi; ziti, lardomantecatopomodori giallidatterini confit e pecorino; polpo verace scottatoscarola e salsa kimchipastieranapoletana.

 




  




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