L’Irpinia dei grandi vini sale a Verona per partecipare all’edizione numero cinquantacinque del Vinitaly che si terrà dal 2 al 5 aprile.




Si parte per il Vinitaly 2023 che riserverà tante sorprese e novità, sempre e comunque nel segno dell'Irpinia e grazie alla Camera di Commercio Irpinia Sannio. Intanto l'ultimo week end prima della prestigiosissima rassegna, ha celebrato due grandi e significativi compleanni, uno nel Palazzo Marchionale per i trent'anni del Taurasi, l'altro a Palazzo Filangieri a Lapio, dove in onore del Fiano di Avellino Joaquin, al secolo Raffaele Pagano, ha raccolto con il Gruppo Meregalli 100 tra le etichette più intriganti dello Stivale e, naturalmente i suoi prestigiosi vini che hanno accompagnato intrigantemente con alcuni protagonisti della kermesse, una straordinaria cena, affidata alla magia dello chef Salvatore Avallone, patron con la moglie  di Cetaria, piccolo, prezioso scrigno in quel di Baronissi e dello chef Resident Davide Filadoro. (Tra  gli ospiti, natura  anche Mirko Balzano). Buona lettura/
Il verde, il colore dell’Irpinia; il bianco con le sue sfumature che virano verso il giallo paglierino, tipico del Fiano di Avellino; sfumatura suadente che tende al dorato, a volte carico, dell’oro paglierino del Greco di Tufo, ed il rosso, intenso carico, quello del Taurasi. L’Irpinia, con la grande forza dei colori del suo territorio che sono poi anche quelli della sua identità e della sua personalità, sale a Verona per partecipare all’edizione numero cinquantacinque del Vinitaly che si terrà dal 2 al 5 aprile. La carica delle cento, insieme alle trentacinque del Sannio e tutte per la prima volta sotto l’egida dopo l’unione della Camera di Commercio Irpinia Sannio nata dalla fusione dei due enti. Nel segno di un’unità, anche i due Consorzi di tutela dei vini d’Irpinia, timonato da Teresa Bruno e del Sannio, capitanato da Libero Rillo. Un blend di unità che deve necessariamente diventare reale nei fatti di una logica costruttiva futura nell’interesse di territori che, nonostante la grande forza dei loro vini, devono ritrovarsi in una pianificazione capace di coinvolgere tutti, anche chi al momento non c’è. Dunque, un festival quello della città scaligera (oltre quattromila aziende dello Stivale e di trenta nazioni, con un contingente record che supera i mille top buyer (+43% sul 2022), 68 Paesi selezionati>, dice orgoglioso, sciorinando numeri importanti che segnano la ripresa definitiva dopo la pandemia, il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo. Una vetrina decisamente di platino in cui l’Irpinia vuole splendere con le sue eccellenze e sarà un segno divino che nel recente week end, si sono celebrati due eventi sul tema di grande successo: i trent’anni del Taurasi, protagonista in una due giorni griffata Gal Irpinia  e con il Comune, che ha visto la partecipazione di esperti, politici (l’assessore all’Agricoltura Nicola Caputo e il presidente dell’VIII Commissione Maurizio Petracca),i protagonisti di questa fantastica cavalcata ed un parterre di wine lovers che hanno partecipato ad una master class su sei annate storiche, guidata da Anito Abate per Ais Avellino, mentre a Lapio l’azienda Joaquin di Raffaele Pagano -, ha organizzato con il Gruppo  Meregalli, un maxi evento sul Fiano e con guest, 100 cantine di  tutt’Italia, con una master class ga cura della Fisar Avellino timonata da Carlo Stasi, in cui il Fiano, ma anche il Taurasi dell’azienda, sono stati raccontati nel magico contesto di Palazzo Filangieri. Un viatico che al Vinitaly si ripeterà, stavolta però per le cento cantine irpine e sannite, grazie alla Camera di Commercio che ha organizzato la partecipazione collettiva, ampliando la propria superficie all'interno del Padiglione Campania con ulteriori 700 metriquadri. Saranno infatti 2.300 quelli riservati all’area espositiva per le aziende irpine e sannite. Cifra record per le prime che nello spazio riservato, presenterà la cifra record di aziende partecipanti, su un totale di 191 ad oggi operanti nella Verde (pari al 51% in termini numerici) e che sotto il profilo della produzione sono l’81% di quella enologica certificata nel 2022. In tale ottica il Consorzio di Tutela Vini d’Irpinia, sarà presente con uno stand sestuplo, sistemato nell’Area Irpinia all’interno della Campania, che avrà lungo il perimetro esterno dieci desk, uno di accoglienza del Consorzio e nove di aziende che hanno fatto richiesta di esporre in collettiva. Lo stand molto grande, sarà destinato naturalmente a tutti i soci e non solo alle aziende che esporranno in quell’area. Al centro avrà uno spazio che sarà il cuore pulsante ed all’occorrenza dei vari momenti, palcoscenico di un calendario di eventi: oltre a sala degustazione e masterclass, incontri con buyers, convegni e presentazioni. Tra queste, quella della Provincia col presidente Rizieri Buonopane e di Fondazione Sistema Irpinia, Sabino Basso, circa una serie di eventi si volgeranno in Irpinia come l’Enomaratona (27 maggio a Montefusco e 28, Taurasi). Un aperitivo a quello che si appresta a diventare l’Irpinia per l’estate prossima che i due presidenti, insieme a quello di Destinazione Sud, Michelangelo Lurgi, hanno presentato lunedì a Palazzo Caracciolo, nell’ambito del DMO (Destination Managment Organization) che include un programma di appuntamenti molto articolati in Irpinia e con la medesima ospite fuori porta, come al Salone Open sul Turismo esperenziale a Paestum, presso l’ex tabacchificio Centola (14-15-16 aprile), di cui protagoniste saranno anche altre destinazioni del Sannio e dell’intera Campania.





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