Un matrimonio di eccellenza nella pentola della minestra maritata con le verdure di Antica Trochlea

Un matrimonio di eccellenze quello che si è consumato sulla tavola del ristorante C&D organizzato con la giornalista enogastronomica Marina Alaimo con amici giornalisti, e

foodblogger  in occasione degli auguri  di Pasqua.  Nella pentola della minestra maritata a “sposarsi” (maritarsi) sono state le tante verdure della azienda agricola biologica Antica Trochlea i e vari tipi di carne scelti e cucinati da  Nunzio Spagnuolo, chef resident del ristorante Cieddì - tra orto e mare del Vesuvio, a Portici, e preparato secondo la traduzione napoletana, con  un tocco di eleganza, come vuole la cucina contemporanea. Per questo piatto cult di Napoli, istituzionale quanto il ragù e la genovese, il ristorante Cieddì ha scelto di fare squadra con l’azienda agricola vesuviana Antica Trochlea, il nome arcaico di Pollena Trocchia, il cui significato è antico torchio. 
Scelta non casuale, ma di piena consapevolezza per l’alta qualità dei prodotti orticoli e frutticoli storici del territorio coltivati secondo principi di sostenibilità dell’ambiente. E’ una azienda di giovani e Luciana De Martino, prossima alla laurea in architettura, ne è la portavoce. Insieme al fratello Simone ed al cugino Nando De Martino hanno voluto con forza ridare vita al podere del nonno Ferdinando ripiantando quei semi da lui custoditi e riprodotti anno dopo anno, mantenendo viva l’agricoltura di questo territorio particolarmente fertile e generoso grazie al suolo vulcanico. Molto apprezzati sono i loro pomodorini del piennolo sia rossi che gialli, le albicocche vesuviane, le noci con le quali realizzano il nocino ed il distillato di mallo, e tutto il fresco di stagione. La Minestra Maritata è un raro esempio di matrimonio riuscitissimo nel tempo, anzi nei secoli. Piatto antico, lo conferma anche l’assenza di pomodoro che entra nella cucina napoletana solo ai primi dell’ 800. Conquista la sua fama di grande piatto della cultura partenopea durante il regno dei Borbone, nel XVIII secolo, periodo in cui Napoli vantava un altissimo numero di taverne dove era servito frequentemente e accordava i gusti di tutte le classi sociali. Anche il matrimonio tra lo chef Nunzio Spagnuolo e le verdure dell’orto Antica Trochlea è ben riuscito, a tavola ha convinto tutti creando un bel clima di condivisione e vivacità.

Il pranzo di matrimonio tra Antica trochlea e Cieddì ha visto le seguenti portate:
Antipasto: baccalà alla griglia su cremoso di pomodorino giallo Giagiù, e polvere di olive nere vesuviane

Primo: Minestra maritata

Secondo: filetto di maiale con salsa alla pizzaiola di pomodorino del piennolo del Vesuvio, in crosta di noci vesuviane e stracciatella di latte di bufala.
Dessert: crostata di confettura di albicocche del Vesuvio, fichi e cioccolato 
– Colomba della pasticceria Dario Sartarelli


Commenti