Cap’alice l’enosteria tipica napoletana e i grandi vini bianchi irpini di I Favati


 

La giornalista enogastronomica Marina Alaimo, la produttrice Rosanna Petroziello con la figlia e Mario  Lombardi patron del Cap'alice. 


Cap’alice l’enosteria tipica napoletana e i grandi vini bianchi irpini di I Favati
Cap'alice è la deliziosa enosteria tipica napoletana sita in via Bausan, la stretta viuzza degli antiquari che scende ripida da via Filangieri verso la Riviera di Chiaia. Siamo in pieno centro dello shopping e della Napoli bene e via Bausan sembra una piccola oasi dove il rumore del traffico ed il vociare delle strade con i grandi negozi non arriva. Qui Mario Lombardi accoglie gli enoappassionati della città ed è diventato per loro un punto di riferimento. C’è sempre bella gente a qualsiasi ora. Per l’aperitivo è bello sedersi nel vicolo, altrimenti c’è il banco interno sempre pieno di tantissime bottiglie di vino. Gli appetizer preparati per accompagnare gli happy hours sono golosi, molto legati alla gastronomia napoletana e preparati con prodotti campani di eccellenza. Il menù propone sempre piatti diversi ed anche in questo caso gioca molto sul sicuro ponendo le basi sulla cucina tradizionale partenopea. Tra i cult gli ziti alla genovese, gli spaghetti di Gragnano al pomodoro san marzano, in questo periodo dell’anno non manca la parmigiana di melanzane e grande spazio è sempre dato al pescato che arriva ogni giorno freschissimo dalle paranze di Mergellina. 
Sono ormai molto famose le serate di “Storie di vini e vigne” organizzate dalla giornalista Marina Alaimo che hanno visto protagonisti numerosi produttori di vino sia campani che di altre regioni d’Italia. I vini scelti sono sempre molto identitari del territorio di produzione ed il produttore si rivela puntualmente un interprete appassionato. 
La serata di giovedì 16 giugno ha visto protagonista la produttrice Rosanna Petrozziello dell’azienda I Favati di Cesinali. con doppia verticale dei suoi bianchi irpini di punta: il Fiano di Avellino Pietramara Etichetta Bianca 2010, 2011, 2012 e 2013, ed il Greco di Tufo Terrantica Etichetta Bianca nelle annate 2009, 2010, 2011 e 2012. 
Il lungo racconto dei vini e delle diverse annate condotto da Marina e da Rosanna ha mantenuta alta l’attenzione di quanti hanno riempito la sala con interventi e commenti creando un clima divertente e partecipato. Il gioco delle degustazioni in verticale ha posto l’accento sull’alta qualità dei vini e sulla loro capacità di investire nel tempo. Sia il fiano che il greco I Favati esprimono una personalità esuberante e ricca, tanto da poter accompagnare anche piatti di carne. 
Dopo la degustazione,
 i vini sono stati abbinati liberamente alla cena: polpo arrostito su crema di patate e lime, tonno alla brace con insalata di scarola riccia ed arance e dolce chiusura con lo choux alla crema pasticciera.

"PERCHÈ CAP'ALICE - Perchè a Napoli si dice: "Meglio cap'alice  coda 'e cefaro( ...meglio testa di alice che coda di cefalo )"

Cap’alice è in via Bausan 28m Napoli Tel. (+39) 081 19168992 - e-mail  info@capalice.com

 

Commenti