Capitale Italiana della Cultura 2024, tra le finaliste 'Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento (SA)




Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento

Un patrimonio che va dalle eccellenze enogastronomiche all’artigianato, all’unicità del fascino archeologico di posti di inestimabile pregio ambientale e paesaggistico. É l’unica associazione “Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento”,  dei comuni nella procedura di selezione della Capitale italiana della Cultura 2024.

Capaccio Paestum, Agropoli, Giungano, Cicerale, Ogliastro Cilento, Prignano Cilento, Torchiara, Rutino, Lustra, Laureana Cilento e Perdifumo. È questo l’elenco delle bellissime località cilentane che hanno deciso di consorziarsi e “fare squadra” per dare più valore e forza alla candidatura di quest’anno, con un obiettivo dichiarato: “La cultura fa l’unione”.

Gli 11 Comuni che la compongono formano, insieme, uno scrigno di bellezze”, dichiara Franco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum e presidente dell’Unione dei Comuni. “Sita nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, è un comprensorio di eccezionale valenza. Da solo probabilmente nessuno dei Comuni aderenti avrebbe potuto ambire al riconoscimento. Insieme, ognuno con il suo patrimonio può contribuire affinché l’Unione dei Comuni Paestum – Alto Cilento possa avere la capacità di vincere questa sfida

Questo territorio bellissimo ospita, insieme, tre presidi dichiarati Patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO, meravigliosa sintesi tra il patrimonio culturale, il bene paesaggistico e la cultura immateriale: il Parco Archeologico di Paestum e Velia (dal 1998 nella lista del patrimonio UNESCO), la natura incontaminata del Parco Nazionale del CilentoVallo di Diano e Alburni (il più grande d’Italia, Riserva della Biosfera MAB dell’UNESCO dal 1997, iscritta nella rete dei Geoparchi UNESCO nel 2010), il prezioso rapporto tra la Dieta Mediterranea di Ancel Keys (dichiarata Patrimonio immateriale dell’umanità nel 2010) e la lunga vita dei centenari cilentani.

Dora Chiariello 





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