Gli artigiani del vino si incontrano al ristorante A' Ninfea sul lago Lucrino
Ancora una sera in compagnia di Ragù&Babà, un altro appuntamento gastronomico che non si voleva perdere, anche perché ha l'occhio attento e costantemente spalancato sulla ristorazione campana.
Dunque è il momento di ammettere che la nostra regione non è solo la patria dei straordinari prodotti della terra e del mare, ma sul territorio opera una serie di professionisti che quei prodotti sanno riconoscere coltivare trasformare e utilizzare al meglio.

Siamo ospiti del ristorante "A Ninfea", sul lago Lucrino. Non basta un materasso di parole per descrivere la bellezza di questo posto, scelto dagli artigiani del vino per incontrarsi e festeggiare. E' una bella serata calda e i tavoli sono stati impeccabilmente preparati con tovagliato bianco e i bicchieri per la degustazione, sulla terrazza del ristorante che affiora il lago. Un pò di aria fresca, molto piacevole, viene dal venticello che ogni tanto si fa sentire.
Gli artigiani del vino, sono piccole aziende vitivinicole in Campania e in altre regioni italiane a conduzione familiare che producono solo ed esclusivamente vini ottenuti da uve che hanno fuori la porta o al massimo a non più di un paio di chilometri dalla azienda agricola. Stasera degustiamo il loro vini, con piatti di pesce e di terra, elencati nel menù in bella mostra sui tavoli, in collaborazione con l'agricoltura biodinamica "amico bio"di Capua(CE).
Dalla terrazza sul lago il vino scruta l'orizzonte...
Veniamo dunque alla degustazione dei tre vini bianchi, selezionati da Alfredo Raucci, sommelier del ristorante e distribuiti da Francesco Ariano, Gianluca e Cristian Lo Sapio della The Great Gig in the Wine, di Somma Vesuviana. Napoli.
Il primo vino è "Orsi Vigneto San Vito", Colli Bolognese, Pignoletto frizzante sui lieviti, anno 2012, vino non filtrato, nè chiarificato.Questo vino prima di essere servito si deve rovesciare la bottiglia per i lieviti che di depositano sul fondo, prodotto col metodo ancestrale, un vino spumante imbottigliato coi lieviti scelto per accompagnare l'hamburger di gamberi e lattughino.






A seguire un Fiano di Avellino, "Clos d' Haut" 2013, della azienda agricola "Villa Diamante" di Renna Diamante Maria, con il primo: trofie con alici affumicate e pistacchio.
E' ora il momento del Taurasi, 2010, della società agricola Antico Castello, di Romano Francesco, di S. Mango Sul Calore, (AV); fatto con solo uve selezionate di aglianico provenienti da vigneti aziendali e invecchiato 18 mesi in barriques, e continua la sua evoluzione in bottiglia.
Questo vino ha accompagnato un secondo di carne: maialino nero casertano su vellutata di zucca, preparato da Giuseppe Sommella che fa da consulenza per i piatti di carne e la cucina di terra, chef del ristorante il Cellaio, di Via Carlo Poerio, Napoli, mentre per i piatti di pesce e la cucina di mare si mette alla prova il giovane chef Antonio Cavaliere che già conosciamo.
Regala emozioni l'Albamaria, il passito di Catarratto 2012, della cantine Barbera di Menfi, Agrigento, degustato con il l'ottimo dolce della casa: cheesecake all'albicocca.
La serata è stata rallegrato dalla band Antonio Carbone& Kapafreska,
A' Ninfea
Via Provinciale Lucrino Averno
Pozzuoli Napoli
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