I Funerali di Giovanbattista Cutolo, l’ultimo saluto al musicista ucciso: “Sei tu Napoli, non Mare Fuori o Gomorra”





I Funerali di Giovanbattista Cutolo, l’ultimo saluto al musicista ucciso: “Sei tu Napoli, non Mare Fuori o Gomorra”


La bara è entrata in chiesa al grido di “Giustizia, giustizia”.

Una folla commossa nella chiesa del Gesù Nuovo, a Napoli, dove il cardinale Mimmo Battaglia ha celebrato  i funerali di Giovanni Battista Cutolo, il musicista 24enne morto al culmine di una rissa in piazza Municipio. Un lungo applauso ha accolto il feretro in chiesa. La madre in lacrime ha chiesto giustizia per il figlio. Sulla bara bianca un mazzo di carte, fiori, una maglia con scritto “Giovanni Vive” e il suo strumento, il corno.

Il suono dei corni ha accompagnato la cerimonia nella chiesa del Gesù Nuovo. A concelebrare don Patriciello e l’arcivescovo Battaglia: “Non so perché si muoia in un modo così assurdo”. Presenti i ministri Sangiuliano e Piantedosi, il prefetto Palomba, Manfredi e De Luca, l’ex ministro Castelli. Al termine, lancio dei fiori e un urlo: “Giovanni vive”

–  “Non siamo qui per pregare per Giogiò, ma per pregare con Giogiò. Quella mano l'abbiamo armata noi: nessun adulto può dirsi assolto". È iniziata così l’omeliadell’arcivescovo don Mimmo Battaglia, che ha officiato i funerali di Giovanbattista Cutolo insieme a don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, che nei giorni scorsi ha abbracciato la mamma Daniela Di Maggio. 

Le lacrime della sua famiglia – ha detto don Mimmo – ci aiutino a pulire i nostri occhi offuscati e vedere che il bene è superiore al male. La parte sana della nostra città è di gran lunga più ampia di quella malata. E proprio per questo è arrivato il momento che si faccia sentire e vedere! Ancora troppi sono i silenzi che fanno male". Il rito funebre è accompagnato dalla musica suonata dai ragazzi del Conservatorio e dell'Orchestra Scarlatti.

La madre e alcuni amici del 24enne ucciso indossano una maglia bianca con sopra un corno nero e stilizzato. “Sei un gigante buono, un uomo d'onore”. Lo ha scritto la sorella di Giogiò, Ludovica Cutolo, nella lettera scandita dal pulpito della chiesa. “Non ti voglio descrivere perché non l'ho mai fatto, mi sono limitata sempre a dire che eri la persona più sensibile. Eri la mia piccola ombra, il gigante buono. Tu sei un uomo d'onore, il migliore. Napoli sei tu, non Mare Fuori o Gomorra”.

Un caloroso e lungo applauso ha concluso l'omelia dell'arcivescovo di Napoli. Al termine dell'omelia, la mamma di Giogiò si è avvicinata alla bara e, a lungo, ha abbracciato il feretro. 

La mamma e il padre di Giovanbattista all'uscita dalla chiesa hanno baciato la bara bianca. La folla ha lanciato fiori per accompagnare il giovane musicista nel suo ultimo viaggio. In piazza si è levato il grido “Giovanni vive” mentre un altro lunghissimo applauso ha accompagnato la dipartita del carro funebre.



Commenti